C’erano diversi camion che facevano il trasporto da San Marino a Rimini; mia moglie e i bambini salirono su di uno e io dovetti salire su un altro perché quello era già pieno: ci ritrovammo in piazza Giulio Cesare [ora piazza Tre Martiri].

Qui una persona di Vergiano ci avvisò di non andare da Marchet perché la casa era stata colpita da una granata ed era stata scoperchiata. Andammo nella nostra casa di via XX Settembre, e trovammo Mazza Settimio, nostro coinquilino, che ci disse che poco prima erano partiti i canadesi, che era venuto un componente del comitato per gli alloggi e che avrebbero messo degli estranei in casa, per cui era bene occupare subito il nostro appartamento.

Entrammo in casa e rimanemmo allibiti: le camere erano piene di escrementi, nel gabinetto non si poteva entrare tanto era pieno. Mia moglie si mise a piangere ma io non mi persi di coraggio: cominciai a pulire come potevo: nel cortile c’era un pozzo d’acqua non potabile, trovai un secchio e aiutato da Mario, pulimmo le camere; per pulire e vuotare il water dovetti usare le mani e giù secchi d’acqua.

La sera ero stanco, stendemmo le nostre coperte in terra e ci mettemmo a dormire. La mattina dopo andai subito a Vergiano e con la bicicletta portai giù tante cose: facevo due viaggi al giorno e tornavo sempre con la bicicletta carica. Le strade erano piene di fango e per fare girare le ruote dovevo pulire i parafanghi continuamente.

Il comitato cittadino per l’assegnazione delle case era presieduto da Muccini Germano con cui ero in buone relazioni; corsi subito da lui e appresi che le due camere che la proprietaria aveva tenuto per sé erano state destinate a un pescivendolo che io conoscevo bene, prepotente e manesco. Io dissi a Muccini che stava arrivando la famiglia di mia sorella Enrica reduce dall’ospedale di Pesaro perché era stata ferita in un bombardamento e benché fosse contrariato, ottenni la sostituzione.

La famiglia dell’Enrica stette con noi diversi mesi e non fummo molto contenti. Le litigate fra lei e Armando e i figli non erano certo un buon esempio per i nostri figli.

(Continua…)