Dopo essere stato congedato dal servizio militare, ripresi anche l’attività nella Gioventù Cattolica. Nel corso di una riunione un vincenziano mi propose di partecipare anche alle attività della Conferenza di San Vincenzo. Accettai subito e in questa attività ebbi occasione di vedere miserie che non conoscevo.

Le riunioni si facevano tutte le domeniche nella sacrestia della chiesa dei Servi alle ore 11 e si esaminavano le diverse richieste di assistenza. Questa associazione fu fondata dal professore Federico Ozanam, francese, e aveva il compito caritativo di alleviare le sofferenze delle famiglie in difficoltà contribuendo in parte al loro sostentamento. Le riunioni domenicali, con le preghiere di rito, si concludevano con la racconta delle offerte dei soci che avvenivano in segreto: si faceva girare un sacchetto e ognuno vi metteva la propria offerta.

L’attività si svolgeva così: si andava a visitare le singole famiglie richiedenti e attraverso un colloquio si conoscevano le necessità, si allacciava un rapporto di amicizia fraterna, si parlava di tante cose cercando di incoraggiare specialmente quelle famiglie dove c’era un componente ammalato. Queste visite si facevano in due: io ero stato associato al farmacista dottor Grassi. I soccorsi consistevano generalmente in buoni per il latte e il pane che andavano a ritirare presso negozi convenzionati. Il cassiere passava poi a pagare.

Molte famiglie non riuscivano a pagare l’affitto di casa oppure avevano altre necessità, i casi erano diversi; nel limite del possibile si cercava di risolvere o almeno contribuire alla loro soluzione.